Tendenze moda estate 2019: lo stiletto ieri e oggi

Tendenze moda estate 2019: lo stiletto ieri e oggi

Tradizionalmente le scarpe con il tacco alto erano associate alla nobiltà, al potere, alla ricchezza. Nel 16° secolo le donne aristocratiche di Venezia indossavano le pianelle con zeppa per evitare di sporcare di fango i lunghi abiti; i soldati a cavallo in Asia occidentale nel 17° secolo portavano scarpe con il tacco alto per tenere i piedi nelle staffe; e nel 18° secolo il re di Francia Luigi XIV indossava scarpe rosse con il tacco, simbolo della sua autorità. I tacchi alti venivano indossati da tutti, a prescindere dal genere, fino alla fine del 18° secolo, quando gli uomini smisero di indossarle perché erano ormai associate a un’idea di frivolezza femminile. Dopo essere diventate appannaggio esclusivo delle donne, i tacchi divennero sempre più alti, e l’unico limite era imposto dalla tecnologia.

I block heel e le platform alte si indossano dai tempi dei Greci, è vero, ma il tacco a spillo, o stiletto, è un’ invenzione del 20° secolo. Il nome stiletto deriva dalla parola italiana che indica un coltello dalla lama sottile e dalla punta a spillo, appunto. Il tacco venne concepito negli Anni 50 quando nuove tecniche e nuovi materiali di solito impiegati nella costruzione delle portaerei vennero utilizzati anche per le scarpe. L’uso dell’alluminio e dello stampaggio a iniezione per fondere metallo e plastica rese possibile allungare e alzare i tacchi. La cosa più importante era trovare il modo di sostenere l’arcata del piede, per alleviare la pressione sulle dita e sul tallone e fare in modo che la scarpa si muovesse insieme al corpo, e non contro di esso.

L’altezza dei tacchi a spillo va di solito dai 2,5 ai 12, 5 cm, ma devono essere più sottili sulla punta e meno nella parte in cui il tacco si unisce alla scarpa. La paternità del tacco a spillo viene attribuita a Salvatore Ferragamo, Roger Vivier e André Perugia, fra il 1948 e il 1954. Negli Anni 50 le scarpe tacco 10 di Ferragamo indossate da Marilyn Monroe hanno reso ancora più seducente la sua famosa camminata; e negli Anni 60 la patina Hollywoodiana di un vero e proprio oggetto del desiderio lasciò il posto a modelli più accessibili, scelti da gran parte delle donne. La controcultura degli Anni 70, però, mise al bando i tacchi a spillo, trovandoli ridicoli, perché erano scomodi e impedivano i movimenti. Ma con l’avvento del “power dressing” negli anni 80 i tacchi a spillo tornarono in auge: se prima erano considerate calzature poco eleganti e troppo sexy, ora erano l’accessorio moda preferito delle inarrestabili donne in carriera.

Grazie al loro lato ‘fetish’, i tacchi a spillo si sono guadagnati la reputazione di potente strumento di seduzione. La struttura della scarpa allunga le gambe, spinge il busto in avanti e il fondoschiena all’indietro, accentuando le curve. Camminare sui tacchi molto alti è difficile: bisogna procedere a piccoli passi. Il fotografo Helmut Newton e l’artista Allen Jones hanno esplorato il tema della sessualità femminile, della violenza e del potere nelle loro rappresentazioni di donne in tacco a spillo. E le drag queen mettono i tacchi a stiletto per accentuare e celebrare la loro visione della femminilità.

Il tacco a spillo è tornato di moda negli Anni 90 e nei primi Duemila grazie a Sex and the City. Carrie Bradshaw in un episodio della serie viene derubata dei suoi sandali a listini di Manolo Blahnik; Mr Big le chiede di sposarlo con un paio di décolleté blu, sempre di Blahnik; Carrie saltella, incede sicura e balla in tacchi a spillo per tutti i 94 episodi di SATC (dal 1998 al 2004), riportando in auge il fascino delle scarpe col tacco per un pubblico mainstream. Oggi lo stiletto attira la nostra attenzione solo quando diventa estremo. Le Armadillo tacco 30 dalla collezione PE10 di Alexander McQueen sono fra le più celebri creazioni dello stilista, immortalate fuori dalla passerella su Lady Gaga e Daphne Guinness, che hanno entrambe sottolineato l’improbabile comodità della scarpa, ma anche l’inclinazione che rende l’incedere instabile.

Oggi i tacchi a spillo restano un classico delle passerelle, e l’accessorio distintivo di stilisti come Jimmy Choo, Oscar de la Renta e Christian Louboutin: quest’ultimo, nel 1993, aveva ideato la suola rossa per le sue scarpe, oggi tratto caratteristico del brand. Se i tacchi alti sono stati spesso il riflesso della visione di sessualità e femminilità nel corso della storia, è evidente che oggi rappresentano idee di emancipazione e liberazione, e, in definitiva, il lato giocoso della moda.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 
 
 

Utilizziamo i cookie per migliorare la tua esperienza sul nostro sito web. Navigando su questo sito, accetti il nostro uso dei cookie.

Ricevi i Nostri Sconti

Inserisci subito la tua mail per ricevere sconti e coupon da usare in negozio o per i tuoi acquisti online.